L’esigenza di avere un Servizio Sociale interno nasce dalla professionalità di chi ha avviato le Comunità, un assistente sociale. Infatti l’esigenza di dare molta concretezza al proprio lavoro ha portato a individuare una persona che ponesse tutta l’attenzione necessaria alle esigenze civili e sociali di basedi ogni ospite e alla prospettiva di fornire le situazioni e gli strumenti adatti ad affrontare il periodo successivo alla comunità.

Lo scopo principale dell’assistente sociale, in rete con gli operatori dei servizi invianti e con le risorse del territorio, è quello di avere in mente il processo terapeutico sanitario e sociale per favorire le iniziative che l’ospite potrà mantenere anche dopo la dimissione dalla comunità.

Ad esempio prevedere e provvedere affi nché ogni paziente possa in futuro avere le risorse per ridurre il senso di solitudine attraverso amicizie o luoghi di aggregazione, avere una sufficiente sicurezza economica attraverso una pensione o un lavoro, avere degli interessi gratificanti in cui possa compiacersi di possedere delle abilità, individuare gli interlocutori adatti per dare concretezza alle loro esigenze, ecc…

In particolare il Servizio Sociale provvede, in stretta collaborazione con le Assistenti Sociali dei C.P.S.:
1.  alla verifica e alla eventuale predisposizione dei diritti:

– civili (documenti identificativi, situazione patrimoniale ecc.)
– assistenziali (sussidi, assegni assistenziali, ecc.)
– previdenziali (pensioni, ecc.)
– sociali (lavoro, ecc.)
– sanitari (esenzioni, ecc.)

Dopo questa verifica si valutano con l’Assistente Sociale del Cps di provenienza, i famigliari e il paziente stesso, le iniziative idonee all’acquisizione dei diritti possibili. 

2.  alla collaborazione nel processo riabilitativo, per quanto riguarda la riabilitazione sociale, in accordo col Direttore Sanitario, i Medici e le Coordinatrici secondo le linee guida del capitolo 3;

3.  alla gestione dell’area del lavoro sia all’interno che all’esterno delle comunità, in collaborazione con l’organizzatrice di questo settore;

4.  alla collaborazione col Direttore Sanitario per la gestione della fase preparatoria sia all’ingresso in comunità sia alle dimissioni, relativamente all’aspetto sociale, come descritto al punto relativo alla procedura di accesso.